
Introduzione
Leggendo alcuni vecchi giornali rimasi incuriosito da un modo molto singolare di viaggiare. Qualche stravagante (non trovo definizione più appropriata) cercava accordi con la carta stampata per ottenere quattrini e finanziare la propria avventura.
Il denaro aveva possibilità di essere accordato nel rispetto di alcune condizioni, prima fra tutte una meta o un percorso interessante per i lettori. Oltre a questo, il mezzo di trasporto doveva essere caratterizzato da una certa "originalità" considerato il tragitto: un veicolo non comune, che i più non avrebbero certamente scelto per coprire lunghe distanze. Va da sè che il finanziato doveva compilare un diario quotidiano di viaggio, e trasmetterlo periodicamente alla redazione in modo da non lasciare delusi i lettori che seguivano con puntualità e passione le tappe del "raid".
Ho letto con piacere le cronache di viaggio redatte da temerari che macinavano migliaia di chilometri a bordo di autentici catorci: vecchie motociclette, motocarri, bici sgangherate. Qualche penitente optava addirittura per andare a piedi.
Le immagini che seguono rappresentano un fotoreportage di un viaggio immaginario dalla mia città a Dakar, svoltosi guidando una vecchia Vespa. Alan (il pilota) non sarà solo: Throttle (il suo affezionato cane meticcio) si dimostrerà un fedele compagno d'avventura nonché un provetto navigatore.